Esiste in natura un materiale da costruzione di gran lunga più resistente di qualsiasi essenza vegetale e più leggero del cemento armato e dell’acciaio, flessibile, adattabile, esteticamente variegato ed ecosostenibile? Secondo l’associazione INBAR (International Network for Bamboo And Rattan) la risposta è positiva: il bambù sembrerebbe rispondere a tutte queste richieste.
Dal punto di vista dell’innovazione tecnologica, l’uso del bambù apre le porte a diversi sviluppi futuri e potrebbe consentire la realizzazione d’infrastrutture molto economiche, ecosostenibili nella lavorazione, energeticamente efficienti e, aspetto da non sottovalutare, adatto per l’autocostruzione di manufatti leggeri.
Per quanto riguarda la questione ambientale, la coltivazione del bambù non richiede l’uso di fertilizzanti di sintesi e quindi rispetta le condizioni naturali del suolo; inoltre immagazzina una gran quantità di anidride carbonica.